Creepypasta e videogiochi hanno avuto una strana relazione nel corso degli anni in cui entrambi esistono su Internet. C’era sempre un effetto scavalcamento tra i due, con uno che ispirava l’altro e viceversa. Sonic.EXE è uno di quei pazzi tipi di storie su Internet in cui una versione creepypasta di un’amata mascotte del gioco è emersa ed è balzata a una notorietà a sé stante, generando ulteriori creazioni di fan a pieno titolo.
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Cos’è la creepypasta Sonic.EXE?
C’è ancora qualche dibattito su quale sia venuto prima: la storia di creepypasta o l’immagine modificata di un Sonic demoniaco. In entrambi i casi, uno ha ispirato l’altro e abbastanza presto è nato un meme inquietante. La storia pubblicata nel 2011 racconta di un CD-ROM maledetto o infestato con solo “Sonic.EXE” scritto su di esso. La storia poi racconta che quando provi a giocare, all’inizio sembrerà normale, ma qualcosa andrà storto e tutto diventerà demoniaco. In particolare, il Sonic nella schermata del titolo si trasformerà nella famosa versione creepypasta, con occhi neri sanguinanti, pupille rosse e un sorriso aguzzo. Da lì, la storia va nella prevedibile direzione creepypasta, ma quell’immagine di Sonic è diventata iconica su Internet nel corso degli anni. Naturalmente, il Demonic Sonic ha citazioni goffe che sono diventate un punto fermo tra i poster di creepypasta su Internet, come “I am GOD!” O “Ciao, vuoi giocare con me?” cosa che chiede a Tails quando lo scopre per la prima volta nella storia, o anche al super-tirato “Sei troppo lento. Vuoi riprovare?”
Il gioco basato su Sonic.EXE
Naturalmente, se un creepypasta guadagna notorietà, una partita sta per seguire. E questo ha doppiamente più senso quando si tratta di una creepypasta basata in primo luogo su un gioco. Il Fangame di Sonic.EXE è uscito nel 2012, solo più di un anno dopo la storia originale. In questo gioco, puoi interpretare alcuni dei famosi personaggi di Sonic mentre cercano di sopravvivere contro Demonic Sonic. Nonostante le sue origini, è un fangame abbastanza decente a sé stante e vale la pena provare per motivi di curiosità se non altro.