Tra storie di ambienti tossici e molestie sul posto di lavoro, per un po’ Nintendo sembrò cavarsela con leggerezza. La situazione è cambiata ad aprile, quando un lavoratore senza nome ha presentato una denuncia NLRB contro la società e la società appaltatrice Aston Carter, accusando un licenziamento illegittimo e una violazione del loro diritto di parlare di sindacato. Poco dopo, Nintendo ha respinto la propria risposta al reclamo, sostenendo che l’ex appaltatore ha fatto trapelare informazioni riservate.
Il denunciante precedentemente senza nome si è recentemente fatto avanti, rivelando la sua identità e maggiori dettagli sulla sua posizione nel caso in un’intervista ad Axios (TW: parti dell’intervista contengono menzione di ideazione suicidaria). Mackenzie Clifton, un tester del controllo qualità ingaggiato da Nintendo fino a febbraio di quest’anno, ha affermato che la causa principale del loro licenziamento è stata la domanda al presidente di Nintendo of America, Doug Bowser, cosa pensasse la società dei tentativi emergenti di sindacalizzazione nei dipartimenti del controllo qualità in tutto il settore. Secondo quanto riferito, Bowser non ha risposto alla domanda e Clifton è stato successivamente rimproverato da un supervisore dell’Aston Carter che l’ha descritta come una “domanda negativa”. Il loro licenziamento è arrivato meno di un mese dopo.
Per quanto riguarda le affermazioni di Nintendo secondo cui Clifton è stato licenziato per la rivelazione di “informazioni riservate”, affermano che, quando sono stati pressati per la prova dell’affermazione, i supervisori hanno indicato un Tweet dall’account di Clifton a febbraio. Il Tweet descriveva, in termini vaghi, un divertente problema tecnico relativo alle texture in una build di sviluppo di un gioco non specificato che ha fatto diventare tutto rosso. Secondo Clifton, il Tweet non giustifica le affermazioni di condivisione di informazioni riservate, poiché non viene rivelato nulla di specifico o identificativo sul gioco o sul processo di sviluppo.
Al momento né Nintendo né Aston Carter hanno risposto alle richieste di commento sulla scia dell’intervista. Anche l’NLRB rimane a bocca aperta sullo stato della denuncia, poiché continua a cercare una soluzione per conto di Clifton.