La spinta per la sindacalizzazione in tutto il settore dei giochi continua, con una “maggioranza” di circa 300 tester di giochi presso Bethesda Softworks – creatori di Starfield, The Elder Scrolls e Fallout, tra gli altri – che votano per la sindacalizzazione. Inoltre, Microsoft ha riconosciuto volontariamente il sindacato poco dopo che il voto è stato confermato da una terza parte, trasformando in realtà un altro sindacato dopo la formazione di quello di Raven Software lo scorso anno.
Questo rapporto viene per gentile concessione di Axios ed è corroborato da P.B.S, che afferma che con il numero di voti conteggiati, il sindacato Bethesda è ora il più grande del settore. Microsoft ha acquisito Bethesda come parte dell’acquisto di Zenimax Media per 7,5 miliardi di dollari nel 2021, una delle più grandi acquisizioni di videogiochi dell’epoca. Quel prezzo è stato successivamente ampiamente eclissato dal successivo acquisto di Activision Blizzard da parte del produttore di Windows e PC per un enorme $ 68,7 miliardi, che rimane nel limbo a seguito di una causa intentata dalla FTC negli Stati Uniti.
I tester di gioco sono fondamentali per lo sviluppo di qualsiasi titolo in arrivo, indipendentemente dalle dimensioni. Correzioni di bug, ottimizzazioni e altri ritocchi finali prima del lancio, nonché aggiornamenti post-lancio: tutto deve essere sottoposto a un’ampia garanzia di qualità e senza uno staff di test, il controllo qualità ricade su altri sviluppatori il cui tempo è necessario per altre parti Del gioco.
Purtroppo, questo lavoro vitale è storicamente trattato come uno dei gradini più bassi dello sviluppo del gioco, con una paga bassa, lunghe ore di lavoro e la colpa per i problemi che riescono a farcela nella versione finale. Anche la sicurezza del lavoro è notoriamente bassa, anche in un settore in cui il tasso di abbandono dei dipendenti è comune.
Con un sindacato in atto, i membri dello staff di test di Bethesda che si sono uniti hanno molto più potere di negoziare per salari più alti, un trattamento migliore, orari più ragionevoli e una migliore qualità della vita anche con i più alti livelli di gestione. Sebbene nulla sia garantito, la capacità dei tester di lottare per l’equità nel proprio lavoro è un enorme passo nella giusta direzione e un luogo comune in altri settori. Si spera che più aziende di tutte le dimensioni concedano ai propri lavoratori il potere di contrattazione collettiva che meritano.