La Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha stabilito che la prevista acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft per $ 68,7 “potrebbe comportare una sostanziale diminuzione della concorrenza all’interno di uno o più mercati del Regno Unito”. In altre parole, il governo britannico ritiene che l’accordo possa violare le leggi che garantiscono una concorrenza leale tra le imprese.
Questo decisione segna la fine della Fase 1 delle indagini della CMA sull’accordo. La sentenza significa che, a meno che Microsoft e Activision Blizzard non risolvano formalmente le preoccupazioni della CMA entro 5 giorni lavorativi, l’indagine passerà alla Fase 2, che sarà molto più approfondita e richiederà molta più collaborazione da entrambe le società.
Indagini di questo tipo sono prassi perfettamente normali quando si tratta di grandi acquisizioni aziendali, e hanno lo scopo di tutelare noi consumatori, assicurando che le aziende operino sempre in mercati competitivi (ovvero mercati in cui devono mantenere prezzi bassi e qualità alto).
Le due principali preoccupazioni della CMA sono che Microsoft potrebbe, in teoria, trattenere i contenuti Activision Blizzard, in particolare quelli appartenenti al marchio Call of Duty, dalle console e dai servizi concorrenti, in particolare la PlayStation di Sony, e che la fusione potrebbe rendere molto più difficile per i rivali per competere nel mercato emergente del cloud gaming. Queste preoccupazioni fanno eco a quelle espresse da Sony in risposta alle richieste fatte dalla controparte brasiliana della CMA un mese fa.
Microsoft ha insistito sul fatto che Call of Duty rimarrà multipiattaforma dopo la fusione. Tuttavia, la CMA e altre autorità di regolamentazione in tutto il mondo avranno bisogno di garanzie più forti di quelle prima che l’accordo possa andare a buon fine.